...Nessuno. Ma ho qualcosa da raccontare.
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Da quando sono al mondo la voce nella testa mi ripete: “Chi ti credi di essere? Non sei nessuno.”
Suona brutale, ma mi ha insegnato tanto.
Mi è servita da “ego check”. Mi ha spinta a mettermi in discussione, aggiustare il tiro ed evolvere, ammettere di non sapere tutto, non essere invincibile.
Allo stesso tempo questa voce proveniva spesso da un luogo di senso di colpa e vergogna. Quel “non sei nessuno” sottointendeva anche un “quindi è meglio che taci e ti nascondi, perché non hai diritto a esistere”.
Finché ho lasciato comandare la voce senza interrogarmi da che luogo provenisse, le sue parole hanno spesso finito a immobilizzarmi con crudeltà invece che reindirizzarmi con amore.
Per paura di montarmi la testa, crederci troppo e diventare cieca ai miei errori, spesso ho finito a crederci quasi zero. Soprattutto dove sentivo, nel cuore, che avrei potuto raccontare qualcosa e apparire grande, luminosa, fragorosa. Illusoriamente Qualcuno.
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La voce ha ragione: io non sono nessuno. E da quando mi parla con sembianze spirituali, è altrettanto subdolamente convincente. Ma quello che sottointende è un errore: non significa che allora è meglio che mi nascondo, che non ho diritto a esistere o a esprimermi. Quella voce ragiona in modo binario, perché solo così sa fare.
Ma se respiro, torno nel corpo e mi ricordo del luogo aldilà della voce, quello DAVVERO spirituale… So che più cose possono essere vere contemporaneamente. Che posso esprimermi e credere in ciò che faccio senza manie di grandezza. Che posso “apparire grande” con umiltà, dal Cuore.
Posso ora: prima non sarei riuscita. Prima l’avrei resa una questione personale. Manie di grandezza in caso di vittoria, senso di inferiorità in caso di sconfitta. Ora che ricordo sempre più che non sono quella voce, posso iniziare a giocarci assieme.
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Sì, non siamo nessuno.
In realtà, quell’“Io” che crediamo di essere proprio non esiste.
E a un certo punto questa verità va accettata e va proprio sentita, non solo capita come concetto mentale.
Ed è in quel momento che ci troviamo a contattare il dolore di tutti i momenti in cui in passato abbiamo sentito di non esistere e per difesa abbiamo costruito una personalità.
E questo mette davanti a una distruzione esistenziale in cui nulla ha senso. In quel luogo c’è solo vuoto, buio. Non esistiamo più.
La nostra personalità ci crolla davanti agli occhi, vediamo che è solo un ammasso di meccanismi di coping ed evasione.
ANCHE (soprattutto…) la nostra personalità spirituale.
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Mi trovo in questo buio in questo momento.
E in tanto vuoto vedo una luce nascere.
Se nulla ha senso.
Se non siamo nessuno.
Se l’identità è solo una farsa mentale.
Allora SIAMO LIBERI, CAZZO.
Possiamo osservarci mentre viviamo ed esprimiamo la Vita appieno. Proprio come quando da ragazzini passavamo ore a osservare e dirigere gli avatar di The Sims nel dilettarsi in mille divertenti (e meno divertenti) attività.
Possiamo giocare come attori con personaggi, emozioni, sfumature.
Possiamo raccontare storie.
Del resto… È solo un gioco.
Ed è da questa Luce sta prendendo vita un nuovo progetto: @vociguerriere.
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