
Sono incarnata in un corpo di donna, e ho sempre vissuto questa esperienza come una strana specie di mistero. Della serie, che ci faccio qui?!
Da sempre percepisco una forte connessione a un’energia guerriera, trainante.
Ma allo stesso tempo, vivo e respiro ogni giorno nel mio corpo un'energia profondamente sensibile, ricettiva.
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Per tutta la vita ho cercato di coniugare questi due aspetti opposti, fallendo, finendo a schierarmi con uno o l’altro polo.
“Come posso integrare un’energia così fluida e intuitiva a una così decisa e penetrante? Come posso coniugare un Sole così massiccio a una Luna così eterea?”
La realtà è che le due scatole in cui avevo imparato a rinchiudere separatamente queste energie erano illusorie, ma l’ho capito solo sperimentando con esse fino in fondo.
Queste energie hanno sempre danzato insieme nella mia essenza, ma la programmazione ricevuta mi ha portato a farle danzare separatamente.
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L’aspetto più interessante del mio percorso è che mi invita sempre più ad abbracciare il fatto che sono in un corpo di donna.
Non mi spinge a diventare un “ibrido senza genere” come suggerisce la società.
Mi spinge ad abbracciare la natura in cui sono nata: un corpo di donna e l’aspetto caotico, instabile, mutevole, fluido della vita a cui è connesso.
Senza però mai dimenticarmi, interiormente, dell’altro aspetto.
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In un momento così trasformativo come quello delle Eclissi - il più fertile per fare alchimia - il lavoro va sempre più in profondità.
E così, ora capisco come non sia un caso trovarmi in un corpo di donna senza riuscire a identificarmici.
Per una vita l’ho vissuto come una condanna: “non riesco a essere donna, a essere come dicono che dovrei essere. Non mi ci rivedo”.
Anni di sofferenza nel non riuscire a conformarmi, con conseguente fatica nell’accettare il mio corpo e la sua peculiare percettività e sensibilità.
In realtà è stata una benedizione.
Non riuscire a identificarmi con “l’immagine di donna” mi ha permesso di metterla costantemente in discussione. Di esplorare.
Di giocare a fare il maschiaccio, arrivare a desiderare di essere uomo, sperimentare col “gender free”.
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Ora mi ritrovo con una marea di informazioni raccolte, e con la consapevolezza che il trovarmi in un corpo di donna non è quello che mi hanno raccontato.
Non ha niente a che vedere con chi sono veramente, e forse anche per questo non sono mai riuscita a identificarmici - l'anima è "androgina”.
Ma allo stesso tempo, questo corpo è proprio il mezzo terreno che ho a disposizione, in questa vita, per arrivare a fare esperienza di quell'androginia interiore, spirituale; il mezzo che ho per rompere gli schemi e far sposare il Sole con la Luna.
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Oggi sono grata di avere un corpo di donna, perché posso arricchire un intrinseco spirito guerriero con un'ottica femminile.
Questo è il mio potere peculiare in questa vita.
Chissà, forse nelle altre vite respiro in corpi maschili, guerrieri, amazzoni.
Ma in questa vita mi trovo in un corpo di un'ordinaria donna, e sono cresciuta dentro a una scatola di "idea di donna" che mi è sempre stata stretta, che mi ha spinto a esplorare cosa c'era aldilà.
E aldilà ho trovato il femminile oscuro: feroce, trasformativo, guerriero tanto quanto l'energia maschile - ma con una sfumatura diversa.
E ho trovato l'energia maschile: salda, calma, ferma, capace di essere rassicurante, calda e accogliente tanto quella femminile - ma anche qui, con una sfumatura diversa, peculiare.
Ho trovato l'intersezione tra queste due energie - perché anche l'energia maschile è profondamente eterea e spirituale, e anche l'energia femminile è fortemente guerriera e potente.
Il Sole sa essere esplosivo e allo stesso tempo placido, la Luna sa essere illuminante e allo stesso tempo misteriosa. Il Giorno è energico e allo stesso tempo rassicurante, la Notte è burrascosa e allo stesso tempo silenziosa.
Ho scoperto sempre di più che i confini tra gli opposti non esistono, che la Luna non è altro che il riflesso del Sole, che questi due aspetti si compenetrano costantemente, possono letteralmente "sposarsi" tra loro invece che farsi costantemente la guerra.